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E’ certo: via il Tribunale di Legnano

Written by on November 11, 2011

Prospettata da mesi, sembra ormai certa la chiusura del Tribunale di Legnano, sorte decisa insieme a quella di Rho e di Cassano d’Adda.

Le tre sezioni verranno trasferite alla sede centrale di Milano.

 

«Questa decisione – il commento del sindaco Vitali –  come ho già avuto modo di dire, non solo non costituirà un reale risparmio, ma creerà danni ad un territorio per il quale il Tribunale è un servizio fondamentale. Farò tutto quanto in mio potere perché ai nostri cittadini e alle nostre imprese non venga sottratto un servizio che, al contrario, andrebbe potenziato. Per questa ragione è necessario un confronto con gli altri soggetti interessati, al fine di mettere in campo le azioni più efficaci per ottenere una modifica di tale decisione».

A seguito del provvedimento di Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, che prevede un pesante ridimensionamento della sezione di Legnano, il sindaco di Legnano ha convocato per lunedì 14 i sindaci degli altri comuni interessati, i rappresentanti di ALIA (Avvocati Legnanesi in Associazione) e gli altri stakeholder associazioni di categoria, rappresentanze sindacali.

Qui di seguito, invece, il commento di Alberto Centinaio, candidato sindaco di PD, Insieme per Legnano e Verdi
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Pochi giorni fa, il 26 ottobre scorso, il Presidente del Tribunale di Milano ha firmato il provvedimento con il quale dispone il trasferimento delle sezioni distaccate di Legnano, Rho e Cassano d’Adda alla sede centrale del Tribunale di Milano. Una decisione da tempo annunciata che diventa ora una triste realtà. Ciò provocherà ricadute negative su Legnano e su tutti i comuni dell’Alto Milanese per quanto riguarda i tempi dell’amministrazione della giustizia.

La nuova mappa lombarda delle sedi giudiziarie nasce dalla necessità di porre rimedio ai devastanti tagli che il Governo Berlusconi di centrodestra infligge da anni ad un settore così strategico per uno Stato di diritto. Spiace dover constatare come le parole che più volte si sono levate dai banchi dei partiti di maggioranza e della Giunta Vitali a difesa della nostra sede giudiziaria non siano state ascoltate dai vertici nazionali delle loro forze politiche di riferimento.

Ora che la decisione è stata presa, si apre per la nostra città – soprattutto per coloro che operano in tali ambiti – un periodo che sarà segnato dalle pesanti conseguenze più volte denunciate dagli addetti ai lavori: ulteriore intasamento del Palazzo di giustizia di Milano, con conseguente aumento dei già gravi problemi di efficienza e di carenza di spazi; costi elevati per i cittadini, costretti a trasferimenti e a perdite di tempo per gli spostamenti a Milano; costi economici per i ritardi dovuti al congelamento dei procedimenti e alla loro ridistribuzione ai giudici milanesi (stimabili in quasi un paio di anni).

Per non parlare della diminuzione della presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio in un momento in cui le esigenze di sicurezza sono in aumento e nel quale si assiste ad una sempre più diffusa attività della criminalità organizzata. Si pone ora il problema di come recuperare la sede distaccata in un territorio di enorme importanza demografica ed economica. Alla base di tutto c’è da sperare in un potenziamento degli stanziamenti alla giustizia da parte del Governo che nascerà sulle ceneri di quello dimissionario.

Da parte mia non posso che manifestare il pieno e incondizionato appoggio alle iniziative che il “Comitato per il decentramento della giustizia” ha avviato da tempo. Ritengo che in prospettiva debba essere presa in considerazione e attentamente valutata l’ipotesi di ripensare la mappa lombarda delle sedi giudiziarie per arrivare ad agganciare la sede legnanese a quella di Busto Arsizio, superando così un anacronistico confine che da troppi anni penalizza in molti settori l’intero territorio dell’Alto Milanese.

[fonte: legnanonews]


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