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L’omaggio a Tim Burton di Stefano Gargiulo

Written by on April 20, 2015

gargiulo Immagini e scene ricordano molto da vicino l’atmosfera di “Nightmare before Christmas”, ma di Tim Burton qui non c’è niente: “Lilith’s song” è un’opera di tre ragazzi di Napoli, che hanno creato un video di tre minuti con personaggi realizzati con la plastilina e adoperando la tecnica dello “stop motion”. Il video è introdotto da un violino che, al chiaro di luna, precede il crescendo dell’orchestra. Il protagonista si chiama Jack Skeleton, il quale si aggira fra le lapidi di un cimitero in compagnia del suo cane Zero.

Per la lavorazione sono stati necessari circa venti giorni e nel copione non è prevista neppure una parola, solamente il brano di Stefano Gargiulo intitolato “Lilith’s song”. Gargiulo è un compositore piuttosto giovane, originario di Capodimonte, e la sua melodia utilizzata in questo video – e presente all’interno del disco “Netherworld” – è stata premiata nel corso del “Los Angeles Music Award” che si è tenuto il novembre scorso a Hollywood nel teatro “Avalon”.

L’idea di trasformare la musica in immagini è nata in un secondo momento e Stefano Gargiulo ha deciso di realizzarla con l’aiuto della sua ragazza Myriam Millarca e dell’amico Mariano Daniele. Nelle intenzioni dei tre c’era il desiderio di omaggiare proprio Tim Burton attraverso questo videoclip, e l’obiettivo può dirsi pienamente centrato. Il video può essere definito “home made” poiché realizzato interamente in casa e tutti i personaggi sono stati creati adoperando il das, ad eccezione del protagonista Jack Skeleton. Per la scenografia, Mariano Daniele si è affidato a delle grosse scarpe, sezionate e ridisegnate per l’occasione.

Ogni tassello del pavimento a scacchiera è fatto in argilla e per la cancellata in ferro battuto i tre si sono rivolti alle botteghe artigianali dei presepi di “San Gregorio Armeno”. Il violino in apertura di videoclip è suonato dalla ragazza e sembra quasi accompagnare i movimenti dei diversi personaggi, fissati sulla scena con nastro biadesivo. Piuttosto scarna anche la post-produzione, durante la quale sono stati aggiunte delle luci colorate e qualche effetto speciale utile a dare un tocco di magia in più all’atmosfera.

L’omaggio di Stefano Gargiulo a Tim Burton è tutt’altro che casuale: il suo sogno, infatti, è proprio quello di incontrare il celebre regista californiano. Ma al centro della vita di Stefano non c’è il cinema, bensì la musica: poli-strumentista che, come molti, ha cominciato con la chitarra, per poi passare al pianoforte e quindi al violino. La sua sperimentazione musicale è poi proseguita con lo studio della batteria, del flauto e dell’ukulele. 

La formazione è stata caratterizzata dall’ascolto della musica classica, nello specifico Bach e Mozart, e in seguito il suo interesse, spinto dall’ispirazione e dalla curiosità, si è spostato su generi ben diversi, a partire dal rock e dalla musica etnica sino ad arrivare ai compositori contemporanei. Fra poco meno di un mese, il 15 maggio, si esibirà a Treviso accompagnato dall’orchestra della scuola “Coletti” e dal gruppo dei “Cameratisti Verdi”. A dirigerli sarà il maestro Placido Sanson.

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