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Territorio Altomilanese Oggi

Written by on August 28, 2008

L’Alto Milanese, area sita ad ovest della Provincia di Milano al confine con quella di Varese, si sviluppa per una superficie di 235 Kmq Questo territorio è costituito da 23 comuni, disposti orizzontalmente da ovest – zona del Castanese- a est – zona del Legnanese in cui si insediano circa 239.000 abitanti, e può essere considerato per le sue dimensioni il terzo agglomerato urbano della Lombardia dopo quelli di Milano e Brescia.

 

Quest’area è caratterizzata da due realtà ben distinte tra loro:

il Castanese che comprende i Comuni di Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Castano Primo, Casorezzo, Cuggiono, Inveruno, Magnago, Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo, Vanzaghello;

il Legnanese che comprende i Comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese.

L’area è strettamente interconnessa alla direttrice del Sempione, lungo cui sono dislocati i comuni (da nord a sud: Legnano e San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Canegrate, Parabiago, Nerviano) più maturi dal punto di vista produttivo ed insediativi ed ha una fascia (area del Castanese) strettamente confinante con l’aeroporto intercontinentale di Malpensa, da cui sono attesi effetti indotti ad ampia diffusione, a seguito degli interventi infrastrutturali su scala territoriale più vasta (ampliamenti e nuovi collegamenti autostradali, sviluppo di linee ferroviarie, TAV ecc.). Sull’altro versante (area Nervianese), la dislocazione è tale da far presumere che vi possano essere effetti direttamente derivanti dalla ristrutturazione delle zone più gravitanti su Milano (si pensi, alla reindustrializzazione dell’ex Alfa di Arese, piuttosto che al previsto decentramento della Fiera).

La situazione del territorio si caratterizza, sostanzialmente, per due tratti di segno opposto. Da un lato, va rilevata la grande potenzialità di un’area inserita in una posizione privilegiata, al centro di traffici internazionali e nel crocevia di importanti direttrici di comunicazione. D’altro canto, questo importante vantaggio localizzativo si scontra duramente con una serie di carenze proprie dell’attuale dotazione infrastrutturale. Di essa, infatti, è riconosciuto il generalizzato sovraccarico e la saturazione, fattori le cui conseguenze si ripercuotono in termini di un elevato grado di congestione, inquinamento atmosferico ed acustico, nonchè, impattando sul peggioramento della qualità della vita, specie nelle zone più densamente urbanizzate.

L’Alto Milanese – è costituito da un’area caratterizzata da una forte tradizione economica di tipo industriale e manifatturiera, con un passato di ristrutturazioni settoriali e di delocalizzazioni di grandi imprese particolarmente intenso. Le conseguenze di questi difficili momenti hanno implicato, per il territorio, un forte rallentamento della dinamica produttiva ed una serie di evidenti problemi legati all’emorragia di posti di lavoro, in conseguenza dei quali le cittadine dell’Asse del Sempione, misurando un tasso di decremento occupazionale superiore alla media italiana, nella prima metà degli anni novanta, sono stati fatti rientrare nelle zone Ob. 2 ed hanno iniziato ad usufruire di interventi finanziati con i fondi strutturali dell’Unione Europea. Il tessuto produttivo locale è costituito da poche imprese medie e molte di piccole e piccolissime dimensioni (si contano appena 4,3 addetti per unità locale e a ciò si aggiunge il fatto che il 92,0% delle medesime non supera i 10 addetti), in buon numero subfornitrici ed, in genere, caratterizzate da una struttura locale di tipo polare, poco sistemica, che vede il prevalere di rapporti verticali in settori diversificati, anziché una maglia integrata su filiere interdipendenti. Questo aspetto comporta che molte realtà, specie quelle artigiane, siano strettamente collegate all’indotto industriale e, quindi, ne seguano inevitabilmente le fasi congiunturali negative o, peggio, siano trascinate dai fenomeni di declino.

La struttura occupazionale censita conta 82.544 addetti e 19.086 unità locali (43.745 addetti e 10.171 addetti se si considerano i soli Comuni 236), pesando, rispetto all’economia dell’intera provincia di Milano, per il 4,6% relativamente agli occupati e per il 5,1% se si considerano, invece, le unità locali. Nonostante lo sviluppo dei servizi e la terziarizzazione del tessuto economico locale, essa si caratterizza ancora per una forte presenza industriale e operaia.


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