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Tre lunghi giorni fuori dal mondo civile

Written by on February 20, 2010

Monuti NubaDa oggi inizio un diario più lungo, con più giorni nella stessa mail, sono fuori dal mondo civile, carri armati e militari ovunque, e non potendo inviarvi mail quotidiane ve ne mando comulative.

 

Sono a Malakal da questa mattina alle 11e40, mi sono svegliato alle 8 a Rumbek, dopo una notte agitata, non avendo l’orologio, mi sarò svegliato almeno 5 volte a controllare l’ora al cellulare. Colazione, borsa e partenza per l’aeroporto, alle 9 era previsto il check-in e così è stato, peccato che al controllo della dogana il maledetto doganiere, che non mi voleva far partire causa visto fatto a Nairobi e non in sud Sudan, un pazzo, mi ha distratto giusto il tempo perchè il suo compare mi rubasse le pile della torcia, porca vacca, e pensare che dove c’era la torcia avevo tutti i soldi, lui si è preso le batterie AAA!! Peccato mi abbia anche portato via il porta batterie dedicato, quindi ora la torcia, era della MINI, è da buttare. Purtroppo me ne sono accorto questa sera quando mi serviva, La radio è sistemata vicino all’aeroporto, in un posto molto buio dove senza pila non ti muovi, e malakal è un luogo di serpenti, meglio vedere dove si mettono i piedi, infatti fino alla mia camera, in una guest house di fronte alla radio, camera decente, acqua ok, ma lenzula e asciugamani puzzolenti, mi sono fatto accompagnare dal watchman della radio, Simon, 22 anni molto simpatico, lavora per pagarsi gli studi d’arte.. Arrivato come dicevo alle 11e40 ho atteso Elena comodamente seduto in quello che è il più bell’aeroporto del Sud Sudan, pulito e preciso usato soprattutto dalle UN, Malakal è la capitale dell’unico stato del sud controllato dal Governo del Nord, il peace agreement fatto nel 2005 prevedeva che uno stato del sud fosse gestito dal Governo di Kharthon, non chiedetemi il perchè, ed è stato scelto lo stato cui Malakal è la capitale. Ed è la zona più calda del Sudan, qui ci sono i carriarmati sempre pronti, e l’esercito è ovunque, la città è sul Nilo bianco ed è vicinaal confine con il nord, quindi l’esercito è sempre sul chi vive. Qui ho visto UN molto armati e con mezzi piuttosto pesanti, che in altri posti non ho visto.

Elena mi ha mostrato la mia camera, mi ha portato in radio, a pranzo, pollo e patatine, e poi mi ha fatto vedere i disastri commessi da Alberto nel mettergli in piedi la radio, un casino, non conoscendo il mixer, ha fatto del suo meglio per farli andare in onda, e ci vanno, ma con una qualità e un modo di lavorare tremendo, per sistemare il tutto ho lavorato fino alle 21.. Con sosta alle 20 per 2 bocconi di carne di Capra, cipolle crude, lenticchie e un tozzo di pane. Domani faccio altri cavi e poi insegno un poco i principi della radiofonia, vedremo.

Poi giovedì andrò sui nonti Nuba, con Joe il padre comboniano che gestisce le news del Network, Non viene Alberto, ho avuto la brutta notizia in aeroporto, mi ha chiamato e detto che non ha nessuna intenzione di venire a Gidel a tentare di finire il lavoro iniziato con Ghisellini, ha litigato con Paola, e non intende più assecondarla, così mi mandano Joe, e io rischio di stare 6 giorni in culo al mondo a fare nulla, certo arriveranno quelli del Sorriso a darmi una mano, ma loro arrivano il 13!!! Poca vacca, l’unica cosa che mi consola è che il posto è incredibile, e l’atmosfera mi aiuterà a dimenticare i casini che ste suore e preti combinano a noi poveri Volnontari!!

 

Notte.

 

0re 21:32 Guest House, non ho ancora fatto la doccia, ma sono in pieno spirito africano, quindi pur sentendomi sporco, non ho voglia di lavarmi, capita.Mi sono preso una birra dal frigo, o heineken o Bavaria, purtroppo ho scelto Bavaria terribile e ora butto giù quattro righe, non ho molto da dire se non che: il porto sul Nilo di Malakal è bellissimo non potete immaginare sembra di essere 1000 anni indietro, con i trasporti su barca e con i ferry che fanno da collegamento tra una riva e l’altra, del resto la città non ha ponti, in Sudan ce ne sono pochissimi, uno è a Juba, uno in un altra città nel lake state, ma non ricordo il nome e i restanti sono a Kharthon, che vergogna. Oggi ho lavorato come un matto, un sacco di cose da fare e disfare, fino a 10 minuti fa ero ancora di fronte al trasmettitore, che ha un problema al codec stereo, non mi è riuscito di sistemarlo, sono furioso non sono riuscito a capire perchè non funziona, eppure è li pronto a farlo, uffa.

La cosa bella di Malaka è che le ragazze sono bellissime, mai viste di così belle in Sudan, ovunque,al bar al ristorante nei negozzi, non si sa dove guardare. In radio c’è Gina, incredibile, due occhi da paura e il resto pure, peccato parli solo arabo, ho bisogno dell’interprete…

A pranzo, visto il mio interesse verso Gina, Suor Elena oltre a introdurmi ai doveri matrimoniali locali, state lontani da donne Sudanesi, mi ha fatto il predicozzo sul matrimonio e la solitudine dell’uomo in sé, ma dimmi tu cosa mi tocca ascoltare manco mia madre. Nel pomeriggio lavoro e lavoro, giro in UN per capire a che ora domani prenderò il volo per Gidel, alla fine il check-in è alle 12, il volo alle 13.

Alle 11:20 arriva father Joe, che sarà il mio compagno d’avventura sui monti Nuba, speriamo di non buttare via 6 giorni, che qui e a Juba sarebbero preziosissimi.

 

Baci, Marco

 

 

Inizio dicendo che il posto è incredibile, esattamente come lo ricordavo, con il fascino delle montagne della gente colorata e fiera, del nulla che ti circonda e delle stelle la notte, sono le 21e28, e lo spettacolo è fantastico, proseguo dicendo che sì, il check-in del volo era alle 12, ma non di oggi, chissà di quale giorno!

Mi sono svegliato alle 8, ho fatto la barba e preparatato i bagagli, poi sono andato in radio a terminare alcuni lavori in sospeso e a fare un poco di diretta con i ragazzi. Alle 10e30 è’ poi venuta una suora che non vedevo da un po’ a salutarmi, si Bruno ho salutato Zegreta, e alle 11e40 siamo andati in aeroporto, non sono riuscito nemmeno a passare il posto di controllo, che un addetto delle UN, mi chiede il nome, e dopo un secondo mi ritrovo sulla pista di decollo pronto a partire, sono stato fortunatissimo, c’è stato un errore di comunicazione tra i vari uffici il volo era alle 12, non alle 13, quindi l’ho preso proprio per un pelo, Joe me lo sono ritrovato a bordo, non ho fatto nemmeno a tempo a salutare Elena.

E stato un volo tranquillo, 55 minuti un poco sobbalzanti ma onesti, arrivati a Kauda, dove c’è la pista d’atterraggio abbiamo, visto l’anticipo, aspettato un oretta l’arrivo di Mary Carmen, la direttrice della Radio, Voice of Peace, vi ho detto il nome di quella di Malakal? LA VOCE DELL’ AMMOOORE!!! Da morire.

By the way, arrivata Mary siamo andati a Gidel, abbiamo mangiato, e siamo andati in radio, un edificio molto bello, ampio e fresco, con però una estrema povertà di apparecchiature, domani farò delle modifiche, ma non potro fare i miracoli, però hanno un ORBAN 2200, non mi ricordavo di averne preso uno da A&DT usato ma ricondizionato a dovere, che suona molto bene, peccato Alberto lo abbia collegato in mono, domani per prima cosa metto in stereo il piccolino..

Avrò un po’ di cose da fare prima dell’arrivo del Sorriso per il Sudan, la ONLUS che mi aiuterà a spostare il trasmettitore in cima al monte Kudro, ma devo dire che sono molto contento mi sento a casa. Alle 18 è arrivato il Vescovo Makram, che guarda caso è in visita alla missione, c’è un ospedale magnifico servono medici e chirurghi volontari, amiche e amici medici in lettura, se volete passarvi un mese da queste parti, l’ospedale vi aspetterebbe a braccia non aperte, di +!

Benedizione quindi dei locali della radio, ormai sono talmente benedetto che potrei fare qualsiasi cosa senza preoccuparmi di nulla, poi ho parlato una buona mezzoretta con i vescovo, spero mi lasci la gente di Sorriso per almeno un paio di giorni solo per i lavori della radio, i progetti da seguire sono molti, mi ha anche spiegato la situazione politica del momento e su come i monti nuba saranno un possibile bersaglio in caso di guerra, Makam è matto ma, come Kizito, incredibilemnte aggiornato sulla situazione politica e sui movimenti dei militari, che stanno comprando in Ukraina carri armati, facendo però credere al mondo di prenderli dal Kenya, e li stanno ammassando in attesa di un eventuale conflitto, si possono vedere le foto digitando su Google: smallarmssurvey cercando poi il Sudan. Pazzesco.

 

Ritorno in missione, pulitissima, siamo dalle sisters, divido la camera con Joe, cena con il VINO, regalo di Makram, doccia, film a poi nanna, entro domani voglio fare tutti i lavori di bassa frequenza per poi dedicarmi a capire cosa fare per mettere in funzione il secontro trasmettitore, quello da portare sul Kudro.


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