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Io e Marley

Written by on January 21, 2011

Io e Marley

“Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire straordinario?”

 Popcorn a tutti!

Quanti di voi hanno un cane? E quanti di coloro che ce l’hanno gli hanno mai dedicato qualcosa?

Beh un giornalista americano, un certo John Grogan ha avuto la sensibilità di dedicare un libro al proprio labrador; un romanzo da cui poi è nato un film molto gradevole, facile da seguire e stracolmo di buonismo.

Ma stavolta non voglio parlare del formato “happy end” dei film americani e di quell’atmosfera disneyana che caratterizza un po’ anche questo film; vorrei apprezzare il modo in cui viene messo al centro della storia questo meraviglioso cane di nome Marley e di come, tra varie difficoltà, possa un cane essere considerato totalmente come un membro della famiglia.

Ho riflettuto su questi punti perché non sempre un cane viene adottato (o ahimè comprato) con la consapevolezza che d’ora in avanti questo essere vivente sarà completamente dipendente da noi, diverrà la nostra ombra e inevitabilmente parte del nostro cuore apparterrà a lui.

Col sorriso sulle labbra azzardo un paragone tra i cuccioli e i nostri bimbi quando sono piccoli: entrambi necessitano di infinite attenzioni e straripante affetto, solo che i cani in un certo senso senso è come se rimanessero cuccioli per tutta la loro vita.Io e marley locandina

La nostra superficialità si nutre di mode e tendenze e anche questo spesso porta al desiderio di possedere un cane solo perché “va di moda” per poi accorgersi che le responsabilità nei suoi confronti esistono e necessitano di costanza.

In questo film viene messa in parallelo la vita di una coppia giovane con quella del loro cane; gli anni passeranno, la coppia cambierà casa, lavoro, abitudini, creerà una numerosa famiglia e il loro cane sarà sempre lì con loro, in prima linea a condividere gioie e dolori con i suoi padroni.

Magari si dovrà rinunciare ad avere la casa sempre luccicante e in ordine, bisognerà fare i conti con la propria pigrizia, ma come tutte le cose basta sapersi organizzare; in cambio si avrà l’amore e l’eterna devozione di un amico, il più fedele che ci sia, un amico che non tradirà mai, che mai mentirà, forse l’unico che possa ammirarci in tutto ciò che siamo e per tutto ciò che facciamo.

Anche il filosofo Schopenhauer aveva un cane; l’aveva chiamato Atma che in sanscrito significa “anima del mondo”. Un giorno il filosofo disse: “Ciò che mi rende così piacevole la compagnia del mio cane, è la trasparenza della sua natura. Il mio cane è trasparente come un vetro.” Schopenhauer diceva che ciò che a noi sembra “la realtà” fosse solamente un sogno coperto da un velo che nasconde la vera realtà delle cose. Evidentemente l’unico che, a suo parere, potesse cogliere la realtà era proprio il suo cane.

Io non sono un filosofo ma posso darvi un consiglio perché anch’io ho due cani: godeteveli, giocate con loro, uscite e portateli a spasso, e magicamente vi sentirete meglio anche voi; il vostro cane vi farà apprezzare le cose semplici della vita e correndo in un campo aperto vi farà cogliere quella sensazione di infinito che esiste in ognuno di noi.

 

Curiosità: Se avete un Labrador per favore fate attenzione a ciò che mangia. Questa razza è golosissima e tende ad ingrassare tanto rischiando problemi alle anche e torsione dello stomaco. Anche nel film ve ne è un accenno velato. Attenti!!



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