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Profumo – Storia di un Assassino

Written by on February 2, 2011

 Profumo storia di un assassimno“L’anima degli esseri è racchiusa nel loro odore.”

 PopCorn a tutti!

Questo è un film che ha particolarmente affascinato. Ricordo di averlo visto al cinema e non aver esitato a comprarne il dvd.

E’ tratto dall’omonimo romanzo di Patrick Süskind; è mio dovere consigliarvi sempre di leggere prima il romanzo, anche se, a volte, ci sta uno strappo alla “regola”;)

Al di là della trama in sé che narra le vicende di questo giovane dotato di un olfatto finissimo e pregiatissimo che cercherà di riprodurre il profumo perfetto, ovvero quello che egli conobbe su di una ragazza, c’è da riflettere sul vero significato che può avere un odore.

I nostri amici animali ne sanno certo più di noi e probabilmente anche noi abbiamo ereditato qual cosina dai nostri primordiali antenati che di olfatto ne se intendevano.

Ma cos’è l’odore? Possiamo limitarci ad una spiegazione fisiologica che parla di cellule, sinapsi, recettori biochimici e neurotrasmettitori?

C’è solo una spiegazione scientifica dietro a qualcosa così forte da sconvolgere a volte i nostri animi, la nostra memoria e diventare addirittura ispiratore di testi poetici e pensieri romantici?!

L’odore, come anche il gusto, sono sensibilità legate alla memoria e scatenano nel nostro cervello tutta una serie di associazioni mentali tra sensibilità e archivio delle immagini immagazzinate. Sentiamo un odore e ci viene in mente un oggetto, una persona, un pensiero, una frase, un’esperienza, un periodo esistenziale, etc..

E’, dopotutto, un mezzo potentissimo, forse più del gusto, della vista e dell’udito. Ed è per questo che nel film viene interpretato come la più forte arma con cui poter dominare le persone e il loro volere.

E’ interessante però notare come l’odore di molte cose sia ripetibile o comunque facile da ritrovare mentre l’odore delle persone, inteso come l’odore della pelle di una persona non è riproducibile e l’unico mezzo per “intrappolarlo” sia proprio la nostra memoria.

Il personaggio principale del film non vuole accontentarsi del ricordo di quel profumo, lo vuole ripetere e renderlo immortale. Ma si può riprodurre l’anima degli esseri? Se fosse così semplice saremmo rivali di Dio.

Arthur Miller diceva: “«Ricordare l’amore è come evocare un profumo di rose in una cantina. Si può richiamare l’immagine di una rosa, ma non il suo profumo.»

Alla fine il nostro “segugio” di profumi si renderà conto di aver oltrepassato il limite umano senza però aver ottenuto ciò che più desiderava, ovvero l’amore della ragazza che aveva quel magico e buonissimo profumo. Se avesse saputo controllare questo suo sorprendente istinto super sviluppato forse avrebbe potuto stare vicino a colei che aveva quel paradisiaco e ultraterreno odore.

Forse Jean-Baptiste (il protagonista) era riuscito a percepire l’odore dell’amore senza però aver saputo attribuirne il vero significato.

 

Curiosità: Fate caso nel film a come tutti i personaggi che avranno a che fare, in qualità di padroni, con Jean-Baptiste, alla fine muoiono.

Tra gli interpreti un favoloso Dustin Hoffman!!

 


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