Radio Punto

#SemplicementeOvunque

Current track

Title

Artist


Billy Idol

Written by on March 18, 2023

Essendo una vera promessa del punk, William Michael Albert Broad, vero nome di Billy Idol, nato il 30 Novembre 1955 a Stanmore, nella zona periferica del quartiere londinese di Harrow, segue da vicino le esibizione dei suoi idoli, i Sex Pistols, suonando in alcune band.

L’esperienza decisiva è con i Generation X, che fonda nell’autunno del ’76 e di cui è voce solista. Le voci circolano e nell’estate ’77, in piena rivoluzione punk, i Generation X firmano un contratto discografico. Il gruppo, poi ribattezzatosi Gen X, firmerà tre album: “Generation X” (1978), “Valley Of The Dolls” (1979), “Kiss Me Deadly” (1981). La band è nota per le provocazioni. Come il singolo “Dancing With Myself”.1981 La solidità dei Generation X, già messa in pericolo da un paio di avvicendamenti nella formazione, non regge più. Secondo Idol il gruppo, che non riesce a entrare nei primi 50 della classifica, non ha futuro. Molla tutto e diventa solista.

Prima mossa: il trasferimento a New York. Lì si lega al produttore Keith Forsey e soprattutto al chitarrista Steve Stevens. In novembre, a nove mesi dall’ultima uscita dei Generation X, Idol debutta come solista con l’EP “Don’t Stop” che include una nuova versione di “Dancing With Myself”. 1983 Billy Idol pone i primi mattoni, quelli decisivi, della carriera. Prima, nell’82, pubblica l’album d’esordio “Billy Idol” lanciato dal singolo “Hot In The City”. Poi, finalmente, tira fuori l’asso dalla manica: “Rebel Yell”, il suo album fondamentale, esce alla fine dell’83 e scala subito la classifica americana. Il cantante diventa subito un personaggio: il ghigno demoniaco, il modo di vestire post punk, l’atteggiamento strafottente fanno colpo.

Grazie ad azzeccati video girati per MTV, i singoli tratti dall’album fanno il giro del mondo e arrivano anche in Italia. Qualche titolo: “White Wedding”, “Rebel Yell”, “Flesh For Fantasy”, “Eyes Without A Face”, “Catch My Fall”. 1985 I giornali si contendono Idol (il quindicinale americano Rolling Stone lo metterà mezzo nudo in copertina), i suoi video passano in alta rotazione su tutte le televisioni musicali: è il momento del grande successo. In America, dove Idol s’è trasferito, ma anche in Inghilterra. Tanto che la casa discografica inglese pubblica una compilation, operazione piuttosto prematura per un artista con solo due album e un EP all’attivo. Guarda caso funziona lo stesso e “Vital Idol”, questo il titolo del greatest hits, resta in classifica per sei mesi. Anche l’operazione di ripubblicazione del catalogo di Idol in Inghilterra funziona a meraviglia. 1986 Anticipato dal singolo “To Be A Lover”, in novembre esce il nuovo disco “Whiplash Smile”.

Al posto di approfondire il legame col punk, movimento ormai morto e sepolto, Idol dimostra di apprezzare il rock’n’roll delle origini e si presenta con un look e con canzoni che strizzano l’occhio alle atmosfere anni Cinquanta. 1988 Il ribelle diventa papà. Accade in giugno, quando la fidanzata di Billy, Perri Lister, dà alla luce un figlio: Willem Wolf Broad. Per un certo periodo Idol si chiude nel privato e viene pubblicata una seconda compilation, “Idol Songs – 11 Of The Best”. L’ultima mossa del decennio è la partecipazione a “Tommy”, il musical degli Who messo in scena nell’estate ’89 a Los Angeles. Gli anni Novanta saranno decisamente tormentati, per lui: un drammatico incidente motociclistico, un overdose, problemi con la legge, attacchi epilettici. E solo due album di nuove canzoni: “Charmed Life” del ’90 e “Cyberpunk” del ’93. I suoi brani migliori sono raccolti nel “Greatest Hits” pubblicato nel 2001.

 


Reader's opinions

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *