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In scena la Giornata della Memoria

Written by on January 26, 2011

Tante le iniziative nell’Alto Milanese per commemorare la Giornata della Memoria, il 27 Gennaio. Tra le altre segnaliamo che per l’undicesimo anno consecutivo, il teatro Sociale di Busto Arsizio mette in scena:

Sul palco per non dimenticare. Sul palco per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti.  Nel solco di una tradizione che ha portato a indagare oltre a storie locali incentrate sul tema delle persecuzioni nazi-fasciste (quali quelle di Angioletto Castiglioni e del dottor Aladár Hábermann), anche grandi classici della letteratura concentrazionaria (come il «Diario di Anna Frank» e «Se questo è un uomo» di Primo Levi), la sala di piazza Plebiscito volge la propria attenzione al romanzo breve «La notte», scritto dal giornalista e novellista Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986.

Lo spettacolo, per la regia e la riduzione scenica di Delia Cajelli, sarà al centro del progetto itinerante «Giornata della memoria: dieci giorni per non…dimenticare», promosso dall’associazione culturale «Educarte», con il patrocinio e il contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus e della Fondazione Cariplo di Milano. L’iniziativa, in cantiere da lunedì 24 gennaio a mercoledì 3 febbraio 2011, coinvolgerà quattro attori del teatro Sociale (Gerry Franceschini, Mario Piciollo, Anita Romano e Claudio Tettamanti) e alcuni allievi dei laboratori teatrali «Officina della creatività».
Sei i matinèe in cartellone, tutti riservati alle scuole secondarie di primo e di secondo grado, che toccheranno le città di Como (lunedì 24 gennaio 2011, ore 8.45 e ore 11.00), Intra (martedì 25 gennaio 2011, ore 10.15), Busto Arsizio (mercoledì 26 e giovedì 27 gennaio 2011, ore 10.15) e Sondrio  (3 febbraio 2011, ore 10.15). E’, inoltre, in programma una replica serale al teatro Sociale di Busto Arsizio (giovedì 27 gennaio 2011, ore 21.00), nell’ambito della stagione cittadina «BA Teatro» e del cartellone comunale per la Giornata della memoria 2011.

«La notte», testo pubblicato a Parigi nel 1958 ed edito in Italia solo nel 1980 da Giuntina editore, si configura come un diario, cupo e disperato, degli eventi occorsi agli ebrei di Sighet, piccolo centro della Transilvania, negli anni dal 1941 al 1945, cioè dalle prime avvisaglie di antisemitismo alla prigionia nei campi di concentramento, fino all’orrore della «marcia della morte». 
L’obbligo di indossare la stella gialla, gli editti di divieto a entrare nei caffè e nei ristoranti, la reclusione nei ghetti sono solo alcuni degli episodi narrati dall’autore, romeno di nascita e statunitense d’adozione, prima di descrivere la propria esperienza di prigioniero nei luoghi infernali di Birkenau, di Auschwitz e di Buckenwald, lager dove vide morire i genitori e la sorella più piccola.
Elie Wiesel, allora appena quindicenne, sperimentò fame, sete, percosse, lavoro massacrante e sadiche torture. In campo di concentramento, assistette alla morte di donne, uomini e bambini. Vide padri e figli arrivare ad essere estranei, addirittura nemici, per una crosta di pane. Capì che la sola parola d’ordine di Auschwitz era «Lavorate o finirete nel camino!». Perse la sua fervente fede, di fronte alla scoperta del male assoluto. Un male che rimase come cicatrice indelebile nella sua mente.
Lo spettacolo, quasi totalmente sulla «testimonianza», dà spazio a musiche della cultura yiddish e a un canto kaddish nella versione musicale di Ravel. «Per la scelta di questa brano –racconta Delia Cajelli- mi sono avvalsa dell’aiuto di Jonathan Sierra, un ebreo che vive in Israele. Il testo del kaddish, in aramaico, esalta la grandezza e l’eternità del Signore e, pur non contenendo accenni alla morte, è la principale preghiera in ricordo delle persone scomparse. Viene recitato dai figli e dai parenti stretti del defunto al momento della sepoltura, nel primo periodo del lutto e in occasione degli anniversari della sua scomparsa».     
La scenografia, fatta di pochi elementi come il filo spinato e mucchi di gamelle e di vecchi abiti, pone in evidenza la scritta «Arbeit macht frei» («Il lavoro rende liberì»), realizzata lo scorso anno dagli studenti del liceo artistico «Paolo Candiani» di Busto Arsizio, sotto la supervisione della professoressa Emilia Bonfanti.

 
«La prima parte dello spettacolo –spiega Delia Cajelli- verrà recitata con una tecnica di teatro sperimentale. Gli attori saranno in platea, tra il pubblico, e gli spettatori si ritroveranno tutti a interpretare la parte degli ebrei di Sighet, la comunità al centro della prima parte del racconto «La notte»». La regista bustese sottolinea, inoltre, che il ruolo del protagonista sarà affidato a  giovani interpreti: «ho assegnato la parte di Elie Wiesel giovane a tre mie studenti dei laboratori «Officina della creatività», che si passeranno il testimone nelle varie repliche. Stefano Montani sarà in scena a Como e nella replica del 26 gennaio a Busto Arsizio, Lorenzo Gianquintieri a Sondrio e Davide Zanzottera a Intra e nei due spettacoli del 27 gennaio a Busto Arsizio». 
In occasione della Giornata della memoria 2011, verrà, inoltre, riproposto lo spettacolo «Se questo è un uomo», tratto dall’omonimo racconto che Primo Levi. Il recital, nel repertorio del teatro Sociale di Busto Arsizio dall’aprile 1997, sarà in scena a Villafranca di Verona, in due repliche riservate al liceo scientifico statale «Enrico Medi» (lunedì 31 gennaio 2011, ore 9.00 e ore 11.00).

Informazioni al pubblico: Il teatro Sociale srl, piazza Plebiscito 8, 21052 Busto Arsizio (Varese), tel. 0331 679000, fax. 0331 637289, info@teatrosociale.it, www.teatrosociale.it.

[fonte: altomilaneseinrete.ma-tic.com]


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